Stiamo raccogliendo quello che Ephemera. Cultura Immateriale lascia nel suo accedere.
Ephemera / Tracce è il racconto per immagini e suoni di Caterina Erica Shanta.
Sarà disponibile qui a fine Festival.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria, fino a esaurimento posti. Prenota compilando l’apposito modulo di registrazione in calce alla descrizione evento. Una compilazione per partecipante.
con Alvin Curran
Un prestigioso ospite internazionale al Vigne Museum, il progetto artistico-architettonico realizzato da Yona Friedman con Jean-Baptiste Decavèle tra i vigneti di Livio Felluga, fanno di questa sound performance un appuntamento irripetibile, suggestivo e di grande intensità poetica.
☂ In caso di pioggia: Il programma si svolgerà, con gli stessi orari e le stesse modalità, venerdì 24 giugno 2022.
“Democratico, irriverente, tradizionalmente sperimentale”
Alvin Curran
ALVIN CURRAN, considerato uno dei più importanti compositori contemporanei è una figura chiave della musica d’avanguardia, pioniere della musica elettronica e anello di congiunzione fra il minimalismo statunitense e la vivace scena dell’avanguardia romana degli anni Sessanta e Settanta. Per quello che lui stesso definisce un “incidente e accidente” si trasferisce a Roma nel 1964 e inizia il suo percorso musicale come co-fondatore del collettivo di musica radicale MUSICA ELETTRONICA VIVA, assieme ai colleghi ed amici Frederic Rzewski, Allan Bryant e Richard Teitelbaum. Come solista e come compositore nella sua lunga carriera collabora con i più importanti protagonisti della scena musicale, teatrale e della danza d’avanguardia fra cui John Cage, David Tudor, Cornelius Cardew, Pauline Oliveros, Evan Parker, Frances Uitti, Philip Glass, Trisha Brown, Merce Cunningham, Julian Beck e Judith Malina e The Living Theatre.
I suoi lavori sono stati ospitati dalle più importanti istituzioni artistiche mondiali (Alte Oper Frankfurt, Auditorium Parco della Musica, Documenta, Museum of Modern Art, Biennale di Venezia, Whitney Museum, Centre Pompidou, No Man’s Land Foundation ecc … ) e includono composizioni da solista, musica da camera e per grande orchestra, per danza e teatro, lavori radiofonici, imponenti opere coreografiche musicali e installazioni sonore.
GEOGRAFIE MUSICALI A partire dagli anni Settanta sviluppa una serie poetica di lavori solisti per sintetizzatore, voce, suoni registrati e dei “found objects” aprendo a nuovi spazi musicali fuori dai teatri e dalle sale da concerto, in profonda connessione con lo spazio urbano e naturale – basti pensare ai concerti per laghi, porti, parchi, edifici, cave e grotte – e i suoi noti “natural laboratories”. Negli anni Ottanta estende le idee di geografia musicale creando concerti radiofonici simultanei per tre, poi sei grandi ensemble che si esibiscono insieme da molte capitali europee. Collegando campionatori digitali a MIDI Grands (Diskklavier) e computer, dal 1987 produce un corpus arricchito di opere per assolo, una sintesi ideale tra la sala da concerto e tutti i fenomeni sonori del mondo. Crea una serie di installazioni sonore di grande impatto visivo, alcune delle quali in collaborazione con artisti visivi tra cui Paul Klerr, Melissa Gould, Kristin Jones, Pietro Fortuna, Umberto Bignardi, Uli Sigg.
Uno dei suoi lavori più recenti è “Omnia Flumina Romam Ducunt – Tutti i Fiumi Portano a Roma” architettura sonora specificatamente progettata per il sito archeologico delle Terme di Caracalla di Roma e promossa dalla Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma. Di questa incredibile installazione Curran, intervistato nel novembre 2018 da Giovanna della Chiesa per Exibart, dice: “Per me questa di Caracalla non è una fra le tante, ma sicuramente la più importante realizzazione della mia arte di pittore e architetto del suono. In questo spazio generoso d’infinite possibilità è stato possibile avvolgere l’ascoltatore, ingannarlo o intrattenerlo, sia con suoni che escono da sotto i suoi piedi che dai trenta metri di altezza vicino ai nidi degli uccelli, o ancora dai lati delle mura, con la possibilità di spazializzare i suoni e di creare una musica spaziale all’interno dell’architettura preesistente. Per la mia visione artistica, non poteva trovarsi posto migliore in nessun’altra parte del mondo”.
IL VIGNE MUSEUM Il progetto artistico-architettonico realizzato da Yona Friedman con Jean-Baptiste Decavèle tra i vigneti di Livio Felluga, ospita Alvin Curran per un appuntamento irripetibile che vuole omaggiare la poetica e visionaria vocazione del Vigne Museum: un museo dedicato al paesaggio, collocato sulla sommità di una collina a Rosazzo, tra i più antichi vigneti dei colli orientali del Friuli. Il progetto nasce grazie alla partnership con l’azienda Livio Felluga e all’intermediazione di RAM radioartemobile per celebrare il centenario del patriarca della vitienologia italiana, Livio Felluga. Dal 2018 l’omonima Associazione Culturale è promotrice ed ideatrice delle attività del Vigne Museum, strettamente connesse con la visione architettonico sociale di Yona Friedman e con il pensiero sostenibile ad esso connesso. L’Associazione Culturale gode del Patrocinio della Fondazione No Man’s Land di cui Yona Friedman è stato presidente onorario.